La musica sarà quella dei
bambini: filastrocche e ninne nanne, per prendere fiato tra una pagina e
l’altra e per mandare a tutti i bambini
che morirono ad Auschwitz, il nostro pensiero. Venite!
Musicista
Città Natale: Arezzo, Italia
Città Attuale: Monaco di Baviera, Germania
Sposata: con Alessandro
Figli: Leonardo, Emiliano e Giovanni
Formazione: Diploma di flauto classico; Laurea in Lettere; Dottorato in Storia Contemporanea; Master DITALS; Scuola di Specializzazione in didattica per stranieri
Compleanno: 29 Luglio
Strumenti: Flauto, piva emiliana, bodrhàn, pro-tools, dj-set
Mi piace: suonare; studiare; fare musica con i bambini; scrivere; lavorare in studio di registrazione; insegnare italiano; fare ricerca
Città Natale: Arezzo, Italia
Città Attuale: Monaco di Baviera, Germania
Sposata: con Alessandro
Figli: Leonardo, Emiliano e Giovanni
Formazione: Diploma di flauto classico; Laurea in Lettere; Dottorato in Storia Contemporanea; Master DITALS; Scuola di Specializzazione in didattica per stranieri
Compleanno: 29 Luglio
Strumenti: Flauto, piva emiliana, bodrhàn, pro-tools, dj-set
Mi piace: suonare; studiare; fare musica con i bambini; scrivere; lavorare in studio di registrazione; insegnare italiano; fare ricerca
giovedì 24 gennaio 2013
Il giorno della Memoria
Martedì 29 settembre al Circolo Aurora con l'amico e collega Silvio Trotta leggerò alcune pagine dal libro testimonianza Non perdonerò mai di Aldo Pavia e Antonella Tiburzi, (Nuovadimensione,
Città di Castello PG 2006). Il libro è il racconto di Ida Marcheria che con la
sorella Stellina resta due anni ad Auschwitz, a smistare gli oggetti dei
deportati nel Kanada Kommando. Perché
ricordare è un dovere, doloroso ma necessario, perché le nuove generazioni
sappiano che tutto può accadere di nuovo se si chiudono gli occhi di fronte
alle atrocità. Come dice Ida Non dicano, oggi come allora, che non sapevano,
vedevano ad Auschwitz il fumo dei crematori, l’odore di carne bruciata è stato
nell’aria per anni. Ci vedevano, miserabili relitti umani, lungo le strade del loro paese.
Molti campi di sterminio erano vicini a città importanti (...). Sapevano, tutti
sapevano. I miei genitori, i miei nonni, i miei fratrelli, cugini, zii. Tutti
sono andati in fumo. E quanto e quale potrebbe essere il risarcimento per la
mia adolescenza rubata, per le mie sofferenze. Per la mia salute minata , per
le mie notti insonni, per il futuri dei miei sogni, per il regalo dei miei
laceranti incubi. Perché ogni notte io torno a Birkenau. C’è anche chi afferma
che è giunto il momento di perdonare. Io non posso perdonare. Non perdonerò
mai
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